La nostra storia
Niente che valga davvero la pena di essere fatto è facile. Anche noi abbiamo incontrato diversi ostacoli lungo il cammino, ma non rimpiangiamo nulla. Perché? Durante il nostro percorso abbiamo messo alla prova nel mondo reale le nostre competenze. Ora possiamo trarre vantaggio da tutta questa esperienza.
Silvia e Bob coppia nella vita ed in questo incredibile progetto di trasformare questo bus londinese nella loro residenza estiva.
Ma cominciamo dall'inizio. Dopo essermi cimentato nella costruzione di tre bungalow in legno presso il camping Ponte Barberino a Bobbio in Val Trebbia ho cominciato a farmi coinvolgere da quel turbine di quella che doveva essere la nostra sfida successiva, ovviamente più grande e complicata: realizzare un camper stanziale da costruire su una base meccanica derivata da un veicolo originale destinato alla circolazione su strada. La scelta del mezzo giusto parte dalla ricerca di un autobus in vendita, e la prima opzione cade su un vecchio modello della azienda dei trasporti di Milano, ma presto l'idea viene abbandonata in quanto tali veicoli non sono vendibili a privati. La rete Web, come sempre ormai nella vita di tutti, mi aiuta nella ricerca di una soluzione alternativa, facendomi scovare un incredibile e rarissimo (in Italia) bus londinese a due piani, finito chissà come in provincia di Caserta e per di più nelle mani di un privato che ha urgenza di venderlo. Una breve trattativa, e il malridotto bus, fortunatamente non arrugginito dato che è costruito in alluminio, diventa di nostra proprietà . L'emozione raggiunge livelli adrenalinici, ma poi la razionalità ha imposto una riflessione seria su come portare alla destinazione finale un "bestione" alto 4,50 mt e lungo 8. La soluzione è stata quella di smontare le ruote e i freni fino agli assi per non superare l'inderogabile limite di sagoma per circolare su strada, ciò solo dopo aver trovato un trasportatore in grado di movimentare un carico così eccezionale, forse la parte più complicata dell'intero progetto. Nell' autunno del 2018 il bus arriva quindi alla sua location finale ed iniziano i lavori di restauro; una fatica enorme, che vede coinvolta l'intera famiglia (Roberto, la moglie Silvia e l ), più un amico, Claudio "vicino" di campeggio, per un anno, tutti i fine settimana. Dopo aver costruito una tettoia per ripararlo dalle intemperie, partono le operazioni di restauro vero e proprio degli interni del bus. Stabilizzata la base con una gettata di cemento che fa da fondamenta e su cui è stato appoggiato un pavimento in laminato, si parte togliendo tutti i rivestimenti interni vecchi e logori, sostituendoli con altri in poliuretano e legno di abete, moderni e tecnologici. In merito al "layout" - visto che parliamo quasi di un camper, seppur speciale - il piano superiore è stato destinato a zona notte, con due camere (una matrimoniale e una doppia per le ragazze) più un bagno completo; il "piano terra" invece ospita la grande cucina e un ampio living, oltre al patio esterno che fa da terrazza dove mangiare fuori in prefetto relax e con spazi comodi. I servizi tecnici hanno previsto la costruzione di un impianto di riscaldamento dotato di termoconvettori elettrici, mentre per gli arredi si è ricorsi massicciamente alle proposte di Ikea, che ben si sposano con il progetto. La spesa complessiva finale, compresa la verniciatura esterna, ovviamente in color rosso, data a rullo per donare un effetto vintage, si è fermata poco prima dei 18.000 euro; cui andrebbero aggiunte le innumerevoli ore di lavoro che non sono state evidentemente conteggiate, perché quando la passione chiama, la manodopera diventa elemento trascurabile rispetto al bellissimo risultato finale che vedete in queste pagine. Il risultato è piaciuto talmente tanto che il camping è stato meta di un piccolo pellegrinaggio di curiosi per vedere questa opera. Roberto e Silvia non solo ha accettano di buon grado di fare da cicerone al pubblico ma, orgogliosi di quanto realizzato , omaggiamo i visitatori con un biglietto originale del bus dell'epoca in cui era in servizio per le vie di Londra. Ora, con la sua targa e la sua tabella originali (n. 148, destinazione Notting Hill) in bella mostra, il bus è la "vedette" del campeggio Ponte Barberino, dove potrà essere ammirato non appena la struttura riaprirà questa primavera dopo la consueta chiusura invernale.